Alea iacta est. Il Centro Sportivo Italiano ha preso la sua decisione, ha scelto di rinnovarsi e di guardare al futuro, approvando un nuovo Statuto. L’Augustinianum di Roma è stato teatro dell’Assemblea straordinaria del CSI: presenti circa duecento persone, delegati di 5547 società sportive (superato ampiamente il quorum di 2984 società) provenienti da tutta Italia, 18 regioni, 87 comitati, che hanno raccolto l’invito del presidente nazionale Bosio. “Una scelta responsabile, per un’associazione unica e unita, che si consolida nelle radici, guardando al futuro” ha detto soddisfatto Vittorio Bosio, presidente nazionale CSI. “Un CSI a trazione territoriale, forte nell’originalità ma capace di fare sintesi per il bene comune”.
È stato un percorso di 2 anni, iniziato in occasione dell’assemblea elettiva di Firenze del giugno 2016 e contenuto nel programma quadriennale della presidenza Bosio. “E’ stato un lavoro di analisi e concertazione, che ha abbinato le competenze di autorevoli consulenti con l’esperienza e la visione associativa di tanti dirigenti associativi”, spiega Marco Calogiuri, vicepresidente nazionale e coordinatore della Commissione statuto, attivata ad hoc, che ha lavorato instancabilmente per 18 mesi.
Nel corso della giornata 47 emendamenti, frutto di un accorpamento di tantissime espressioni di visione e passione per l’associazione e per il suo futuro. Una sensibilità associativa che si rinnova ogni volta che si apre il confronto su come immaginare la crescita e lo sviluppo dello sport sociale. Diversità, opinioni, idealità che si confrontano con la quotidianità, le responsabilità, l’organizzazione.
E adesso: il CSI guarda avanti, si riorganizza per dare più forza all’azione del territorio, apre una stagione di crescita fondata sulla responsabilità con la normativizzazione dell’autonomia territoriale, la partecipazione attiva con l’istituzione della figura dei delegati e lo snellimento burocratico.
Uno statuto che anticipa il cambiamento e che nei prossimi mesi vedrà protagonista quasi tutto l’associazionismo italiano, in particolare quello di Terzo settore. Uno strumento per un CSI moderno, ma soprattutto per dare risposte, servizi, sostegno alle società sportive e alle persone che vogliono fare sport.
intervento di Bosio
“Oggi è il grande giorno – ha detto Vittorio Bosio in apertura di Assemblea, dando voce al sentire comune della vigilia – Il nuovo statuto cambia l’associazione, dando dignità e indipendenza reale al territorio. Sarà un’Associazione più territorio-centrica con nei delegati, figure concrete e responsabili della base. Cei, Coni, Min. Lavoro hanno apprezzato e validato impalcatura statutaria. Il mio sogno? Vedere passare l’associazione dall’IO al NOI, pensando al bene comune, più unito, sempre al servizio delle comunità, sempre disponibile ad accogliere. Un Territorio forte, connesso a tutti i livelli, coeso, unito. Pensare al bene del CSI intero – uno sport per le persone e per la vita”